Il COVID-19 ha tenuto il mondo in sospeso sin dall’inizio della sua diffusione, e una delle sfide più pressanti che si sono presentate è l’emergere di diverse varianti del virus.
Queste, caratterizzate da mutazioni nel loro genoma, hanno suscitato una serie di domande e preoccupazioni in merito alla loro diffusione, al loro impatto sulla salute pubblica e alla risposta immunitaria.
Classificazione delle Varianti del COVID-19
Un fattore che ha aumentato significativamente l’incidenza e la pericolosità del Covid 19 è stata la sua mutazione, che corrisponde a un cambiamento nel genoma (codice genetico) del virus.
In genere sono fenomeni frequenti nelle molecole virali, ciò che le rendeva di maggiore importanza nel caso del Covid era che a questi cambiamenti corrispondeva anche una modifica nelle caratteristiche del virus, che invece non succede quasi mai.
Un raggruppamento utile per tenere traccia di tutte le mutazioni sono i lignaggi, ovvero gruppi di virus correlati perché discendenti da un ‘’antenato’’ comune, cioè un genoma comune.
Le varianti quindi sono genomi virali che possono contenere una o più mutazioni, perciò generalmente a un lignaggio corrisponde una variante.
A loro volta le varianti sono suddivise in: Varianti di Alta Conseguenza, Varianti Preoccupanti, Varianti di Interesse, Varianti Monitorate.
Varianti delle varianti
Le Varianti di Alta Conseguenza sono caratterizzate da un’efficacia ridotta rispetto alle altre in seguito a misure di prevenzioni o contromisure mediche, tuttavia attualmente nessuna variante del SARS-CoV-2 è classificata come di Alta Conseguenza.
Quelle Preoccupanti invece possiedono alta trasmissibilità, sintomi più gravi, neutralizzazione degli anticorpi ipoteticamente generati da una passata infezione o vaccinazione e ridotta efficacia di vaccini o altri trattamenti. Al momento anche a questa categoria non corrisponde alcuna variante del Covid.
Le ultime due classificazioni sono le Varianti di Interesse e le Varianti Monitorate. Le prime hanno una ridotta neutralizzazione degli anticorpi generati contro precedenti infezioni o vaccinazioni, ridotta efficacia di trattamenti o test diagnostici e un aumento previsto della trasmissibilità e gravità della malattia. Le Varianti Monitorate sono quelle più comuni, infatti tutte le forme di genomi modificati con un minimo di storico passano subito tra quelle monitorate.
Alcuni esempi sono la variante Omicron, Alfa, Beta, Gamma, Delta, Epsilon, Eta, Iota… Queste possiedono lignaggi con potenziale impatto sulle contromisure mediche, che in precedenza causavano malattie più gravi, con un numero insolito di mutazioni antigeniche e che in precedenza appartenevano alle altre categorie di varianti.
Ciò significa che il passaggio attraverso tutte e 4 le categorie di varianti è fisiologico, infatti una nuova mutazione inizialmente è più dannosa perché sconosciuta e dunque è probabile che sia immune alle contromisure mediche. Dopo essere stata studiata però può essere attenuata gradualmente fino a passare come variante monitorata.
Referenze
• ecdc.europa.eu ’SARS-CoV-2 variants of concern as of 7 September 2023 ‘ 19/9/2023